La Colomba pasquale: profumo di primavera e di leggende medievali

E’ tra i dolci più amati e attesi della primavera. Soffice, profumata, con la copertura in glassa e mandorle. E’ la Colomba pasquale.

Siamo ormai così abituati a vederla sulle nostre tavole durante la festività pasquali da pensare che sia sempre esistita. Eppure pochi conoscono la sua storia e molte sono le leggende attorno alla sua nascita.

La prima leggenda è legata alla figura del re longobardo Alboino, che assediò per ben tre anni la città di Pavia, prima di conquistarla nel 572 d.C. E’ allo storico Paolo Diacono, con la sua “Storia dei Longobardi”(789 d.C.) che dobbiamo questa notizia. Diacono racconta che l’ingresso di Alboino a Pavia sarebbe stato fermato dal suo cavallo, il quale si immobilizzò oltrepassata la porta della città. Per calmare l’ira crescente del re gli furono offerti doni come denaro, gioielli e dei pani dolci a forma di colomba. Il re, sconvolto dal comportamento del cavallo e colpito dalla generosità dei doni (ma soprattutto dalla bontà dei pani dolci) decise di graziare la città. Pronunciato l’atto di grazia, il cavallo ricominciò a muoversi e si rimise in cammino. Il re poté così entrare in città senza problemi.

La seconda leggenda sull’origine della Colomba è anch’essa legata alla città di Pavia. Nel 612 d.C. il santo irlandese Colombano si sarebbe recato in città, ospite della regina longobarda Teodolinda. La regina lo avrebbe accolto con cene ricche di prelibatezze e soprattutto di selvaggina. Il santo però fu costretto a rifiutare la carne, essendo tempo di Quaresima. Per non offendere la generosità e l’accoglienza della regina decise di benedire quella carne. Ad un gesto della sua mano la carne si trasformò in profumato pane dolce, che il santo poté mangiare serenamente.

La terza e ultima leggenda è legata alla Battaglia di Legnano (1176 d.C.), vinta dalla Lega dei Comuni Lombardi contro Federico Barbarossa. Un condottiero lombardo avrebbe infatti creato il dolce in onore delle colombe che si erano posate sulle insegne vincitrici durante la battaglia. L’accaduto era stato interpretato dai lombardi del Carroccio come simbolo di protezione suprema.

Per i meno romantici la colomba sarebbe stata ideata negli anni ’30 del Novecento dal direttore della pubblicità di una nota casa dolciaria italiana, Dino Villani, per impiegare anche nella seconda metà dell’anno i macchinari usati per la fabbricazione dei panettoni.

Villani avrebbe quindi dato una forma diversa ad un impasto molto simile a quello del panettone, modificandone poi la farcitura e prevedendo la famosa copertura con glassa di zucchero e mandorle. L’idea di Villani fu un tale successo da trasformare la colomba in dolce pasquale per eccellenza, accanto alle uova di cioccolato.

Le origini del soffice dolce potrebbero però essere molto più antiche. Sono tre infatti le leggende intorno alla sua nascita, legate alla vita di santi, re e condottieri medievali. Nonostante quasi tutte le leggende qui riportate facciano risalire la colomba pasquale al nord Italia, è interessante sapere che anche in Sicilia esista un dolce con questo nome. Si tratta dei “palummeddi” o “pastifuorti”, piccoli dolci a pastaforte della provincia di Ragusa.

Qualsiasi sia la sua origine o la sua farcitura, la colomba resta uno dei dolci più amati della Pasqua e non riesce difficile capire perché nel 1930 Dino Villani la chiamò “il dolce che sa di primavera”.

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