Il caffè: Storia della sua diffusione nel mondo

Ah! Come è dolce il sapore del caffè! Più dolce di mille baci, più dolce di un vino moscato. (da “la Cantata del caffè” di J.S.Bach)


È sempre interessante conoscere la storia di un qualcosa che amiamo, come ad esempio il celebre ed apprezzato caffè.
Quante volte ci siamo trovati a desiderarlo, ad assaggiarlo e ad offrirlo. Quante volte è motivo di svago e d’incontro tra persone

Non solo, spesso è anche un mezzo che utilizziamo per creare l’opportunità di instaurare rapporti interpersonali. Basti pensare alle volte in cui diciamo o sentiamo chiederci: “Vogliamo vederci per prenderci un caffè insieme”?, “Posso offrirti un caffè”?, “Resta ancora un po’, preparo il caffè!”.


Diciamocelo, il famoso caffè merita davvero un po’ del nostro tempo per ripercorrere le tappe più importanti della storia della sua diffusione in tutto il mondo


Siete pronti? 
Che il racconto abbia inizio!

Iniziamo con il rispondere alla domanda: “Che cos’è il caffè”?


Il caffè è una bevanda ottenuta dalla macinazione dei semi di alcune specie di piccoli alberi tropicali appartenenti al genere Coffea, parte della famiglia botanica delle Rubiacee, un gruppo di angiosperme che comprende oltre 600 generi e 13.500 specie. 


Sebbene, all’interno del genere Coffea siano identificate e descritte oltre 100 specie, commercialmente le diverse specie di origine sono presentate come diverse varietà di caffè. Le più diffuse tra esse sono l’arabica e la robusta.


DIFFUSIONE DEL 
CAFFÈ IN MEDIO ORIENTE, EUROPA E AMERICA.

Nel XV secolo la conoscenza della bevanda a base di caffè si estese fino a Damascoal Cairo per arrivare infine a Istanbul, dove il suo consumo avveniva nei luoghi di incontro dell’epoca, e dove il 
Kahvecibaşı (“Capo caffettiere”) era un personaggio importante della corte del Sultano. 

Nella sua opera Sylva sylvarum, pubblicata postuma nel 1627Francis Bacon fornisce per primo una descrizione di questi locali in cui i turchi siedono a bere caffè, paragonandoli alle taverne europee.
I primi a descrivere in Europa la pianta di caffè furono: in Germania, il botanico Léonard Rauwolf, con un libro pubblicato nel 1583 e in Italiail marosticense Prospero Alpini, nel suo libro De Medicina AEgyptiorum datato 1591. 

Nella rappresentazione di Prospero Alpini mancano però le bacche della pianta di caffè, che furono descritte in Europa, solo nel 1605 da Charles de L’Écluse, direttore allora del giardino botanico di Vienna.
Per i suoi rapporti commerciali in Vicino OrienteVenezia fu la prima a far uso del caffè in Italia, forse fin dal XVI secolo; ma le prime botteghe del caffè furono aperte solo nel 1645.

Nel XVII secolo, a Londra e a Parigi una libbra di caffè veniva pagata fino a 40 scudi. L’uso si andò poi via via generalizzando per crescere fino all’immenso consumo che se ne fa tuttora.


Verso il 1650, cominciò a essere importato e consumato nel Regno Unito e si aprirono di conseguenza i primi caffè, intesi come circoli e bar e detti in inglese coffeehouse, come ad esempio quelli di Oxford e di Londra.
I caffè divennero presto luoghi di nascita e diffusione di idee liberali, e furono frequentati da letterati, politici e filosofi, diffondendone l’uso in tutta Europa. Nel 1670 aprì il primo caffè a Berlino e nel 1686 a Parigi

Nel 1684 Franciszek Jerzy Kulczycki, soldato delle truppe del re polacco Jan III Sobieski, che era giunto in Austria per salvare Vienna dall’assedio dei Turchi, dopo la liberazione della città, aprì in questa la prima bottega del caffè, fra le prime in Europa. Costui utilizzò all’inizio i sacchi di caffè abbandonati dall’esercito ottomano in fuga.


Nel 1689 venne inaugurato il primo caffè negli Stati Uniti d’America, a Boston, denominato London Coffee House. Seguì il The King’s Arms, aperto a New York nel 1696.
Nel Settecento ogni città d’Europa possedeva almeno un caffè.  Le residenze nobiliari erano spesso dotate di appositi edifici destinati al consumo del caffè e della cioccolata in tazza, le kaffeehaus, ispirate a quelle dei giardini reali di Sassonia, le prime (per questo chiamate comunemente in tedesco). Il caffè incominciò a essere coltivato in larga scala nelle colonie britanniche e in quelle olandesi (in Indonesia).

La Compagnia olandese delle Indie Orientali incominciò a coltivare il caffè già nell’ultimo decennio del XVII secolo, presso Giava utilizzando semi provenienti dal porto di Mocha, nello Yemen
Nel 1706 alcune piantine di caffè vennero trasferite da Giava al giardino botanico di Amsterdam; da lì, nel 1713 una pianta raggiunse la Francia. Nel 1720 Gabriel de Clieu, ufficiale della marina francese, salpò alla volta dei Caraibi con due piantine di caffè di cui solo una sopravvisse arrivando alla colonia francese della Martinica

Da lì, nei decenni seguenti, le piante si diffusero rapidamente in tutto il Centroamerica: a Saint-Domingue (1725)Guadalupa (1726), nella Colonia della Giamaica (1730), nella Capitaneria generale di Cuba (1748) e a Porto Rico (1755)


Nello stesso periodo, precisamente nel 1718, gli olandesi portarono il caffè in un’altra loro colonia, la Guiana Olandese (attuale Suriname) da cui, nel 1719 entrò nella Guyana francese e di qui penetrò infine nella Colonia del Brasile, dove, nel 1727, vennero create le prime piantagioni.


L’industria nelle colonie dipendeva esclusivamente dalla pratica della schiavitù, abolita solo, peraltro formalmente, nel 1888.
Fu Carlo Linneo, botanico svedese a cui si deve la diffusione del sistema di classificazione degli organismi in genere e specie, a proporre per primo il genere Coffea nel 1737Il caffè più pregiato del mondo, il Kopi Luwak, si produce in Indonesia

Il caffè, vera delizia, viene utilizzato, per gli amanti dei dolci al caffè, anche come ingrediente per creare desserts.

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