La crema chantilly: quando il bisogno aguzza l’ingegno.

Il dolce che fece sorridere la regina Maria Cristina

Una delle caratteristiche che rende un pasticciere degno di appartenere a questa prestigiosa categoria è la creatività. E la storia della crema chantilly ne è la piena dimostrazione.

La ricetta della storia della crema chantilly ha degli ingredienti fenomenali: un pasticciere leggendario, eventi sfortunati e un guizzo di creatività.
Una delle fonti riguardo alla sue origini narra infatti  che il pasticciere Vatel, trovandosi solo con uova marce, non potendo fare una torta, decise con un lampo di genio di montare la panna e poi di unirla allo zucchero. La crema così realizzata fu servita insieme alle fragoline di bosco.
Francois Vatel, pasticciere dalla fama leggendaria in tutta Francia, confermò in questo modo la dote principale grazie alla quale era diventato così noto, la creatività.
La sua vita fu abbastanza rocambolesca. Nacque nel 1631 a Parigi e iniziò l’apprendistato come pasticcere a quindici anni. Qualche anno dopo prestava già servizio presso Nicolas Fouquet, il sovrintendente alle finanze del regno di Francia.
Questa fu la sua occasione d’oro, quella in cui potè sperimentare la sua creatività fino a diventare un pasticcere famoso in tutto il regno.
La sua carriera fortunata in Francia durò poco. In seguito all’arresto di Fouquet, temendo di andare incontro allo stesso destino, fuggì in Inghilterra. Quando le acque si furono calmate ritornò in Francia e fu assegnato al castello di Chantilly che ha dato il nome alla famosa crema.
In Italia questa crema ha una sua variante, ovvero è composta dall’amalgama tra la panna montata e la crema pasticciera.
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