L’origine del limoncello tra tradizioni e leggende

È avvolta nel mistero l’origine del limoncello, il liquore dolce ottenuto dalla scorza di limone, tanto amato in Campania quanto conteso. A rivendicarne la paternità troviamo, infatti, da una parte le città costiere di Amalfi e Sorrento, e dall’altra l’isola di Capri

Quel che di certo sappiamo è che questo liquore è giunto a tavola come bevanda alcolica, ma è riuscito a farsi spazio anche nel settore dolciario. Il sapore intenso dell’agrume e la freschezza e genuinità del limone donano ad alcuni dolci quel tocco in più che fa la differenza, come nel caso della caprese al limone. Spesso viene realizzata anche una vera e propria crema di limoncello

Si ritiene che l’utilizzo del limoncello sia molto antico, perché si lega addirittura alla più grande delle divinità greche, Zeus, che avrebbe condiviso il segreto della sua ricetta ad un comune mortale. Si narra anche dell’usanza di bere limoncello tra i pescatori contadini, che lo utilizzavano per riscaldarsi nei giorni di freddo e che anche i monaci certosini impazzissero per il suo sapore denso.

Di fatto, però, l’attestazione più recente risale proprio all’isola di Capri e ai primi del 900’, quando i limoni del giardino della signora Maria Antonia Farace divennero l’ingrediente principale del liquore che suo nipote offriva nel suo bar. Il successo di quella bevanda spinse il ragazzo ad avviare una produzione artigianale più consistente. 

Di lì a poco la fama del liquore agrodolce si estese ben oltre i confini dell’Italia ed è oggi uno dei liquori italiani più apprezzati nel mondo. Il segreto della sua bontà risiede sia nella laboriosa preparazione che nella qualità dei limoni utilizzati.

Torna al blog